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Il sensazionale viaggio di Alice

Il sensazionale viaggio di Alice

1 novembre 2024 - Autore: The Disney Lorcana Narrative Team

​“La mia teiera! La mia teiera!” Gridò il glimmer del Cappellaio Matto dalle coste del mare d’Azzurrite. Il glimmer di Alice guardò nella direzione indicata, fino a intravedere la teiera bianca e blu che galleggiava tra le onde.

 

Teiera

​“Oh, come pensi che sia finita laggiù?” chiese lei.

​“Deve avermi sentito dire “dell’altro tè più in là”, e ha continuato ad andare più in là fino a che è finita in mare, pensando che fosse tè! Queste sciocche teiere non fanno mai quello che ti aspetti da loro. Possono partire in qualsiasi momento, sai? Con un’attitudine ribollente, per giunta. Ma non ti preoccupare, ho un piano perfetto per farti salpare a recuperarla.

​“Io?” disse Alice

Il Cappellaio Matto si innervosì e mise una mano sul petto “Certamente non dovrei essere io a dover andare fino a là, nel giorno del mio non-compleanno. E inoltre, tu hai letto così tanti libri maneschi… marineschi… intendo libri marinareschi!  Sei un marinaio molto più esperto di me.”

“​Cosa hai in mente?” chiese Alice, temendo che il piano del Cappellaio Matto sarebbe stato senza senso, soprattutto se paragonato a una barca fatta di legno e vele.

“​Non in mente, SULLA mente!” Il Cappellaio Matto alzò il cappello verde muschio per rivelare una bottiglia rovesciata, con una delicata struttura di corde attorno e una minuscola tazzina simile a una coffa sopra al piccolo albero maestro. “Navigherai con questa! L’ho costruita io, ti piace?” disse ridacchiando e alzando la minuscola “nave” sopra la sua testa pelata

 

​“Non ci starò mai!” disse Alice.

Ma il Cappellaio Matto aveva un altro asso nella manica. Dopo aver agitato un po’ il braccio, una minuscola torta cadde dal risvolto della sua manica. “Non preoccuparti, mia cara. Questa ti renderà della taglia giusta” disse, porgendogliela. “Inoltre, avrai anche bisogno di provviste”. Iniziò a tirare fuori oggetti dalle sue tasche: una porzione di burro, due cucchiai (in caso servisse remare) e un poco di marmellata. Depositò tutto quanto sul fondo della bottiglia.

 

Con un morso alla torta, Alice diventò sempre più piccola. Il Cappellaio Matto la aiutò a salire in barca e depositò il natante su di un’onda di passaggio. “Arrivederci!” le gridò. “E non parlare a trichechi sconosciuti!”

All’inizio le onde erano basse, e Alice si godette il gentile dondolio del mare. Le ricordava quando era fluttuata nella tana del Bianconiglio. Ma più la piccola barca si allontanava dalla riva, più il mare diventava agitato. Anche se un paio di volte era ruzzolata sul ponte, Alice teneva attentamente sott’occhio la sua meta.

Per lo meno fino a che la teiera non fu alzata da una grande onda. Mentre sentiva la sua piccola barca sollevarsi sull’onda, Alice cercava solo di individuare di nuovo la teiera dall’altro lato della cresta.

Ma la teiera era sparita! “Oh”, disse Alice mentre saliva sulla coffa dell’albero maestro per scrutare il mare agitato. “Dove potrebbe essere finita?”

Alice

Alice cercò disperatamente, ma onda dopo onda, non riusciva più a trovare la meta del suo viaggio. Alice tornò giù nello scafo della nave. Sentiva le lacrime salirle agli occhi. Almeno con questa taglia così piccola le lacrime non avrebbero potuto causare molti danni! “Mi sono persa di nuovo” disse. “Magari essere un marinaio non è il mio destino…”

Qualcosa in lontananza attirò la sua attenzione: delle enormi mura, che sembravano fluttuare in un qualche modo. Mentre la bottiglia di Alice veniva portata più vicino dalla corrente, vide che erano delle colossali barriere fatte interamente d’acqua.

​“È sempre più curioso” disse Alice, mentre veleggiava tra due torreggianti mura di acqua salata. Dopo una curva della strada, Alice si trovò a un bivio. Una strada acquatica andava verso sinistra, l’altra verso destra.

Mentre le onde la sospingevano nel corridoio di sinistra, poté studiare l’infinita cascata che increspava le mura d’acqua.

Dopo una serie di queste curve e bivi, Alice soprassalì, capendo quale enigma nascondesse questo intricato luogo. Un sorriso largo come quello dello stregatto comparve sul suo viso. “Oh, ma è un labirinto!”. Aveva già navigato in un labirinto dove le carte in tavola erano contro di lei. Sapeva che avrebbe potuto trovare la via anche questa volta.

 

Labirinto Insidioso

Un luccichio poco distante catturò la sua attenzione. Poteva quasi essere scambiato per un riflesso di luce sulla superficie dell’acqua, ma quel luccichio di ceramica…

 

​“Ti ho trovata!” gridò Alice. Dopo aver recuperato uno dei cucchiai, remò sulla via d’acqua fino a che non si accostò a tribordo della teiera vagabonda del Cappellaio Matto. Si udì un leggero tintinnio mentre si accostava per legare una cima al manico.

Alice era pronta per tornare indietro, ma qualcosa la fermò… magari un’intuizione, o magari la curiosità. Guardando meglio le pareti d’acqua intorno a lei, si chiese quali segreti nascondesse questo labirinto liquido.
 

“Chissà…” disse, e iniziò a remare verso il centro del misterioso labirinto.